Resistenza Granata ai nastri di partenza

Settembre 7, 2021

Resistenza Granata ai nastri di partenza, in meno di un semestre tutto pronto per la Terza

Il nuovo club di Fabrizio Bo presenta staff e rosa al campo Joe di via Prali a Nichelino: «Dove c’è uno ci sono tutti»

GIULIA MANFREDI

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05 SETTEMBRE 2021Resistenza Granata

La presentazione della squadra

Dalle parole ai fatti in meno di un semestre. Resistenza Granata, immatricolatasi il 27 marzo, presenta ufficialmente staff e organico per la stagione 2021-22 che li vedrà impegnati nel campionato di terza categoria. La presentazione si è svolta in via Prali, a Nichelino, al campo Joe, che sarà anche teatro degli allenamenti di Resistenza Granata, mentre le partite casalinghe verranno disputate sul campo del Rapid. A prendere la parola in questa presentazione sono state tre figure portanti, i tre Fabrizi di Resistenza Granata: Fabrizio Bo (Presidente), Fabrizio Zecchi (tecnico) e Fabrizio Bianco (capitano).

Resistenza Granata, nuova realtà dilettante nel calcio torinese

«Partecipare ad un campionato di Federazione è sempre stato un nostro vecchio sogno – racconta il Presidente – Avevamo già provato a realizzarlo qualche anno fa, adesso in meno di sei mesi ci siamo riusciti. Abbiamo la presunzione di non parteciparci come una qualunque squadra ma vogliamo portare in campo tutti i nostri valori, che sono legati a un calcio che non vediamo più. La fortuna è stata quella di trovare una serie di ragazzi a cui questi valori interessano ancora. Il progetto ha dei sogni. Uno di questi è la creazione del Settore giovanile e della Scuola calcio. Il nostro motto è: Dove c’è uno ci sono tutti».

Prende poi la parola il tecnico, Fabrizio Zecchi: «Gli allenatori, in genere, giustificano le sconfitte e celebrano le vittorie. Non abbiamo ancora l’occasione di parlare di giocato ma essere qua, per noi, è già una vittoria. È un passo di un percorso iniziato più di dieci anni fa, costellato di partite strane, vittorie anomale, gare giocate sotto la neve, vittorie che non sono state solo sul campo ma umane. Questo è indice di un valore che non esiste solo sul campo ma anche fuori. Questo è quello che ci ha permesso di arrivare qui. I ragazzi sono disponibili, stanno cercando di creare un gruppo. Ai ragazzi dico che i valori, di cui ha parlato il presidente, sono affidati a loro. Il dover uscire dal campo con la maglia sudata a prescindere dal risultato, il rispettare gli avversari e farsi rispettare dagli avversari, l’essere agonistici in campo e corretti a fine partita. Questo è quello che chiediamo. Poi chiediamo ai ragazzi che portino a casa i tre punti, perché, alla fine, chi va a giocare gioca per vincere. Il nostro progetto, per poter arrivare a quello che ha detto prima il Presidente, cioè avere un Settore giovanile e una Scuola calcio, si basa sulla visibilità e quindi inevitabilmente passa anche dai risultati sportivi».

Resistenza Granata: i primi passi della neonata società dilettante piemontese

Il capitano del gruppo è Fabrizio Bianco, difensore centrale che per carisma ed esperienza è stato subito riconosciuto come la figura giusta per portare la fascia al braccio e traghettare Resistenza Granata durante l’avventura del campionato. Fabrizio Bianco ha dato i suoi primi calci al pallone alla Cbs, dall’età di cinque anni fino in Prima squadra. Poi si è trasferito all’estero, dove ha vissuto per quattro anni, mettendo solo in stand by il campo di calcio. «Una volta tornato ho ricominciato a giocare a calcio però a livello amatoriale con calcio a 7 o a 8. Il mio sogno era ricominciare a 11 ma non era facile con gli impegni lavorativi e la famiglia. Poi, a maggio 2021, Emilio (il tesoriere, ndr) è venuto da me mi ha proposto di riprendere a giocare con Resistenza Granata. È iniziata quasi come uno scherzo che poi è diventato, però, realtà. Ho deciso di fare un provino, qualche allenamento e un’amichevole, è andata bene e adesso sono qui. Ho spostato questo progetto perché giocare con la maglia granata è una sorta di sogno che si avvera. In più giocare mi mancava e penso di poter dare il mio contributo. Il gruppo è bello, squadra decisamente giovane, ci sono due 2005 e poi la fascia più consistente va dai 21 ai 25, con qualche giocatore un po’ più di esperienza. In generale sono tutti ragazzi che hanno giocato tanto e a buoni livelli, a livello tecnico siamo messi bene. Si vedrà poi sulla lunga distanza. Il mister non lo conoscevo personalmente, ma è curioso come sia arrivato a giocare proprio per Fabrizio Zecchi, visti i miei lunghi trascorsi alla Cbs. È un po’ come tornare da dove sono partito».